Arcipelago delle Mitsio
Le Mitsio sono una quindicina di isole e scogli situati a 45 miglia nord-est di Nosy Be. Si tratta di isolette spesso disabitate, coperte di foresta tropicale e circondate da un mare ricco di pesci. Questi isolotti, formano un’arcipelago incredibile, tra i più importanti: Tsarabanjina, i Quattro Fratelli, Nosy Tolholo, la Grande Mitsio. Una vegetazione tropicale lussureggiante dove liane, orchidee e baobabs rendono la cornice ancora più eccezionale.
La Grande Mitsio, è l’isola principale dell’arcipelago, misura 12 km di lunghezza su 3 km di larghezza e si eleva a 206 m sopra il mare. E’ lussureggiante di foreste e circondata da lunghe spiagge paradisiache e villaggi di pescatori. Sulla punta sud-ovest della Grande Mitsio, si incontra una delle meraviglie dell’arcipelago: una parete di basalto a strapiombo sul mare con disegni geometrici che si ripetono e creano l’impressione di domino gigante, canne di organo che emergono dalle viscere della terra e del mare per molte decine di metri.
Nosy Ankareha è un’isola deserta coperta di foreste, con un mare cristallino e famosa per i suoi spettacolari baobab. Tsarabanjina che in malgascio significa “Bella sabbia/spiaggia” è un atollo corallino con una superficie complessiva pari a 22 ettari, semideserta e selvaggia, forse la più famosa, ed è anche considerata sacra dalla tribù locale dei Sakalava. Su una piccola spiaggia dell’isola è custodito il sepolcro degli antichi sovrani ed i corpi di questi Re Sakalava sono custoditi all’interno delle piroghe ( barca tradizionali di legno ) che gli erano appartenute e che guidavano in vita. Il sito religioso viene visitato periodicamente dagli abitanti delle isole vicine che portano in dono monete, miele e rum in segno di rispetto, ci si raccoglie in preghiera tra il sacro e l’energia potente della natura della piccola baia.
I Quattro Fratelli, “Quatres Frères” si stagliano, imponenti e maestosi all’orizzonte su una linea immaginaria, quattro monoliti rocciosi scagliati in mare dagli Dei. Poca, bassa e fitta vegetazione, un riparo ideale per migliaia di uccelli marini, come le sule o le aquile di mare, che nidificano e vivono intorno alle rocce, un’attrazione imperdibile per ornitologi ed appassionati. Le pareti rocciose fino a 20 m sul mare, lasciano ai pescatori l’accesso a numerose grotte e caverne. Si racconta che gli Dei mandarono in questo luogo cinque fratelli molto uniti fra loro, ma uno, si arrabbiò con gli altri fratelli e decise di lasciarli allontanandosi su Nosy be. Gli Dei in collera per i loro litigi li pietrificarono in scogli nel luogo in cui si trovavano, in modo che non potessero più riunirsi e così il quinto fratello si trova ancora oggi al largo di Nosy Bé e viene chiamato “Pain de Sucre” (Pane di Zucchero) Kivonjy.
Nosy Tolholo, rocce circondate da sabbia bianca, sono la meta preferita dei subacquei più esperti. Nei fondali circostanti, colonie di cernie giganti che oltrepassano addirittura i 100 kg e si lasciano facilmente avvicinare.
“Due righe” sul “Grande Gigante”: il Baobab
Il baobab è un albero straordinario, è uno degli alberi più maestosi e longevi del mondo, simbolo di fertilità e di lunga vita e i suoi frutti sono ricchi di proprietà benefiche per la nostra salute e per la bellezza. Può offrire cibo e riparo ad un villaggio intero, riuscendo a trattenere nel suo tronco rigonfio centinaia di litri d’acqua ( fino a 120.000 litri d’acqua ) per resistere alle dure condizioni di siccità di alcune regioni. Produce frutti commestibili e anche le foglie si possono mangiare, è uno dei simboli nazionali del Madagascar. Il nome scientifico del baobab è Adansonia ed indica un genere di piante appartenente alla famiglia delle Bombacaceae, si contano molte specie, di cui sei endemiche del Madagascar, raggiungono altezze tra i 5 e i 30 m ed il diametro del tronco può raggiungere i 7 m (eccezionalmente 11 m). I rami, disposti a raggiera alla sommità dei tronchi, sono del tutto spogli durante la stagione secca. La chioma si riempie, per pochi mesi all’anno. Nel periodo molto limitato della fioritura esibiscono grandi fiori molto odorosi, che si schiudono la notte. I frutti sono ovoidali e contengono un grosso seme reniforme.Il termine baobab è molto antico, è presente da secoli nelle lingue africane e probabilmente è legato all’arabo con il significato di ‘padre di molti semi’.