Animismo

Alle radici della vita malgascia

E’ impossibile riassumere in poche righe la complessità di questo argomento e dei rituali malgasci quotidiani ma proviamo a darvi qualche informazione e qualche dritta…

Nonostante la varietà etnica e la storica suddivisione in Tribù dei popoli malgasci ( ben 18 le stirpi o tribù di provenienza ) il culto degli Antenati ( Razana ) accomuna tutte le culture delle diverse regioni. La religione tradizionale è l’Animismo, che si fonda sulla concezione di un’anima separata dal corpo, invisibile in condizioni ordinarie e rivelata da esperienze quali il sogno, la visione o la trance.

Esiste un Dio-Creatore supremo Zanahary o Andriamanitra ( Principe Profumato ) o Andriananahary (Signore Creatore) e tutta una sorta di intermediari tra Dio e l’uomo, gli Antenati appunto: dai Vazimba ( primi abitanti leggendari dell’isola dal sangue nobile ) alle creature mitiche, a tutti gli antichi Re e Regine e tutti gli altri spiriti, compreso quelli dei famigliari estinti che continuano a interagire con i viventi. La morte rappresenta il passaggio dalla vita alla condizione semi-divina dei Razana ed è accompagnata ovunque da una complessa ritualità, variabile di regione in regione. Per questo i funerali sono così importanti, se la famiglia e i figli non fossero in grado di sostenere le spese ( pazzesche! ) per la cerimonia funebre, il morto non accederà alla dimensione di Razana semi-divino ma rimarrà un’anima in pena ostile e vendicativa.

Questi spiriti dominano sulla vita quotidiana, essi hanno il potere di proteggere e aiutare se ben ossequiati o maledire e influenzare negativamente se non onorati. Ogni mancanza a questo culto si traduce in punizioni inflitte dagli Antenati: fallimento nella vita, incidenti, raccolti insufficienti, malattie, inondazioni…

Molti sono i rituali: dall’offerta di miele e rhum al sacrificio di polli e zebù, praticati ad ogni evento importante come un matrimonio o la costruzione di una casa. Lo zebù, destinato ai sacrifici, è il simbolo per eccellenza della nobiltà, della forza tranquilla e della ricchezza malgascia.

Il pantheon malgascio è completato anche dai fantasmi ( Lolo ) stregoni o anime di animali sacri, ingiustamente uccisi, in particolare i camaleonti che si crede entrino nei corpi di chi li calpesta.

Ecco che tutti gli avvenimenti della vita malgascia sono sottomessi all’influenza misteriosa di forze occulte, spiriti o semplici correnti magiche, benevole o malvage, manipolate da stregoni e guaritori. Gli Ombiasy sono una sorta di sciamani con un duplice ruolo. Da una parte, sono guaritori e conoscitori delle proprietà medicamentose delle erbe. Dall’altra, sono capaci di entrare in contatto con gli antenati e di comunicare ai vivi la loro parola. In virtù di questa capacità, gli Ombiasy ( Olo misy Tsiomba ) svolgono un ruolo importantissimo nella vita politica e sociale dei malgasci. Gli Ombiasy sono anche capaci di creare talismani, detti ody, che possono procurare ricchezza, potere, o successo in amore. Gli Mpamosavy o Mamoriky invece, sono stregoni che utilizzano la magia con fini malvagi.

La parola fady si riferisce a divieti che gli antenati impongono ai vivi. Alcuni di questi “tabù” si applicano a tutti, altri solo a certe categorie di persone (per esempio le donne), altri ancora riguardano una persona in particolare. Questi indicano il limite fra il sacro e il profano, designando ciò che non può essere mangiato, detto, toccato, fatto. L’infrazione del FADY comporta una crisi nell’ordine sociale o nella vita individuale e la necessità di conseguenti pratiche rituali riparatrici. La parola FOMBA si riferisce invece a determinati obblighi, come quello di versare qualche goccia per terra prima di bere alcolici. I fomba sono in genere usanze tradizionali, anche in questo caso attribuite agli antenati, che devono essere osservate per non incorrere nella loro punizione.

Nel nostro piccolo cercheremo d’informarvi nel miglior modo possibile sui fady ed i fomba… ( se vi farà piacere rispettarli !) i più immediati… non toccare mai la testa dei bambini, non indicare luoghi soprattutto in mare con il dito ma con tutta la mano chiusa a pugno, non fare pipì o bisogni per strade e sentieri, quando bevete alcolici o bibite offrite un goccio buttandolo per terra…

Nello specifico, l’Isola che ci ospita è molto particolare, essa è meta di guaritori e sciamani e proprio qui vivono molti Ombiasy (Olo misy Tsiomba) proprio perchè è ricca di luoghi sacri e magici detti “Tany Masiny” (come la montagna sacra di Ambihobe). Nelle Tany Masiny vengono effettuati molti rituali magici e al loro interno è meglio non circolare, questi luoghi spesso sono segnalati con dei drappi rossi e bianchi attaccati agli alberi o alle rocce ma non sempre. Anche oggetti come piatti pieni di monetine o bicchierini per le offerte vicino a fiumi o a cascate vi faranno capire che si tratta di una Tany Masiny. Appena arrivati sull’Isola di Sakatia, consigliamo di partecipare ad un piccolo rituale propiziatorio dove offriremo miele e rhum affinchè possiate essere i benvenuti anche tra le anime e gli spiriti di questa piccola ma stupefacente Isola Magica! Ps. Uno dei Fady più importanti per l’Isola di Nosy Sakatia (assolutamente da rispettare altrimenti i locali non vi lasceranno neanche scendere dalla barca!!) è il divieto di portare cani sull’isola. Il Fady si estende anche al divieto di pronuncia della parola “cane”, meglio evitare di parlarne!